Site icon Lorenzo Taccioli

Cosa vedere a Carnaiola

Ho scoperto il borgo di Carnaiola un po’ per caso, quando, dopo aver visitato la particolarissima Scarzuola, stavo cercando un ristorante in cui fermarmi per pranzo. Probabilmente questo è ciò che capita a molti dei turisti che arrivano in città, qui vi è infatti la locanda di Desideria, un grande locale ricavato all’interno di un antico palazzo e che offre specialità tipiche del territorio.

Il borgo di Carnaiola ha dimensioni raccolte e potrai visitarlo in nemmeno un’ora, grazie a una piacevole passeggiata per i suoi vicoli, spesso con scorci panoramici sulla Val di Chiana.

Ecco tutto ciò che devi sapere per visitare Carnaiola.

Dove si trova Carnaiola ^

Carnaiola è una piccolissima frazione del comune di Fabro, compreso nella provincia di Terni, nella parte occidentale della regione Umbria.
A pochissima distanza, appena una decina di chilometri, c’è la regione Toscana.

Itinerario di Carnaiola ^

Il castrum di Carnaiola risale al periodo intorno all’anno Mille, quando venne costruito per proteggere un’importante opera idraulica romana che si trovava nella vallata.

Da quel momento il borgo si è ampliato, soprattutto durante il quattrocento, ma aumentando di poco le dimensioni. Rimane infatti di dimensioni molto contenute e le poche case in pietra che lo compongono sono praticamente tutte disposte su via Garibaldi.

L’itinerario tra le cose da vedere a Carnaiola si sviluppa pertanto lungo questa strada e può essere chiuso con un giro ad anello percorrendo un’altra strada esistente nel borgo, che corre parallela a questa: via della Ripa. Al di sotto c’è infine via Umberto I, percorsa dal traffico cittadino.

Piazza Meoni ^

Inizia l’itinerario tra le cose da vedere a Carnaiola con piazza Meoni. Piazza Meoni è il punto più alto del piccolo borgo di Carnaiola. Oggi la piazza è purtroppo utilizzata come parcheggio, ma potrai comunque assaporarne il suo aspetto storico.

Il lato di piazza Meoni che dà verso la vallata è chiuso da una massiccia muratura in pietra. Questa si apre regolarmente per offrire scorci panoramici: al centro c’è un grande arco, mentre ai lati ci sono finestre disposte in maniera precisa.

Proprio al di sotto del grande arco che caratterizza il muro, trova posto la locanda di Desideria.

Muro Grosso ^

Dal grande arco di piazza Meoni potrai anche vedere il Muro Grosso, ovvero una struttura di epoca romana che aveva due scopi: quello di depotenziare l’acqua del Tevere, in maniera tale che arrivasse a Roma con meno impeto e scongiurasse eventuali esondazioni, e quello di rendere maggiormente navigabile il fiume Clanis che passa da qui.

Durante l’epoca medievale il muro venne ulteriormente innalzato per rispondere a necessità militari. Questo però portò a sbarrare il fiume Clanis che ruppe gli argini e allagò tutto il fondovalle della Val di Chiana, formando una piccola palude.

Il Muro Grosso venne poi distrutto ed oggi rimangono solo pochi ruderi ancora visibili e un ponte in cemento armato che lo sostituì in parte.

Castello di Carnaiola ^

L’edificio più importante ad affacciarsi su piazza Meoni è il castello di Carnaiolo. Questo palazzo imponente nacque come antica fortezza intorno all’anno mille e doveva proprio proteggere il Muro Grosso.

Il castello di Carnaiola venne abitato da Paris de Philipensibus durante l’epoca medievale. A testimonianza di ciò ci sono alcune tracce negli stipiti delle porte interne. Successivamente passò nelle mani della famiglia Monaldeschi, importante famiglia orvietana, per poi arrivare nelle proprietà del conte Oratio Marscianus durante il cinquecento. Proprio Marscianus decise di modificare la vecchia fortezza militare trasformandola in un castello in cui risiedere e dotandolo di possenti bastioni angolari. Le modifiche furono però talmente costose che i discendenti di Marscianus si trovarono costretti a vendere il castello che continuò a passare per le mani di altre famiglie private, come è tutt’ora.

All’interno del castello di Carnaiola sono ancora oggi conservati alcuni affreschi cinquecenteschi e seicenteschi.

Via Garibaldi ^

Imbocca ora via Garibaldi. Questa è la strada che taglia esattamente a metà il borgo e su cui si affacciano le case della città.

I palazzi sono affiancati gli uni agli altri e seguono lo stesso identico schema costruttivo. Differiscono tra loro esclusivamente per l’altezza e le imposte che si aprono lungo i muri di pietra. A terra la pavimentazione è in sampietrino, conferendo un aspetto eterogeneo all’intera via e un’atmosfera che sembra essere ferma nel tempo.

Da piazza Meoni via Garibaldi procede in discesa uscendo anche dal centro storico per collegarsi a via Umberto I e poi alla vicina strada provinciale.

Chiesa dei Santi Salvatore e Severo ^

Continuando a scendere troverai sulla sinistra un passaggio che conduce a via della Ripa e ti porta fino alla piazza della Chiesa. Qui vedrai la facciata della chiesa dei Santi Salvatore e Severo. L’edificio risale a un periodo tra il duecento e il trecento, quando venne fatta costruire su volontà dei Filippeschi che controllavano questo feudo.

La chiesa è chiusa da un tetto a doppia falda, con la parte centrale intonacata e scandita da due lesene che si incontrano nel timpano triangolare. Al di sopra del portone d’ingresso, anch’esso dotato di timpano triangolare c’è un foro circolare con una cornice in bassorilievo.

Gli interni sono a navata unica con due cappelle laterali proprio prima dell’abside.

Piazza Fiume ^

Concludi la passeggiata nel centro storico di Carnaiola raggiungendo piazza Fiume, proprio al di sotto della chiesa. Accederai alla piazza attraverso una piccola discesa che ti porterà in uno scorcio suggestivo del paese, dove le case in pietra avvolgono i vari lati di questo spazio e, alzando lo sguardo, potrai vedere anche il campanile della chiesa dei Santi Salvatore e Severo.

L’itinerario tra le cose da vedere nel centro di Carnaiola termina qui, ma prendendo l’auto c’è ancora una tappa da fare.

Cappella della Beata Vanna ^

A poco più di un chilometro dal centro storico c’è la cappella della Beata Vanna, proprio al fianco dell’agriturismo che porta lo stesso nome. Questa chiesetta venne eretta nel luogo in cui nacque la mistica ed è caratterizzata da una facciata a capanna e una struttura interamente realizzata in pietra e immersa tra campi e alberi.

Nel 1264 nacque a Carnaiola la Beata Vanna, una terziaria domenicana che trascorse la sua vita nella vicina ad Orvieto, fino alla morte avvenuta nel 1306. La Beata Vanna è la patrona italiana di tutte le sarte, delle ricamitrici e più in generale di chi lavora con l’ago.

Il corpo della Beata Vanna venne inizialmente sepolto nella chiesa di San Domenico ad Orvieto, per poi essere spostato in questa chiesa nel 2000.

Mappa dell’itinerario di Carnaiola ^

Ecco la mappa dell’itinerario che puoi seguire per visitare Carnaiola. È piuttosto semplice da percorrere, perché si snoda totalmente lungo via Garibaldi, ad esclusione dell’ultima tappa.

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